IL ROSSO DI MAZARA ILLUMINA IL MENU DEL GIOVANE GRAGNANO. LA MIA RECENSIONE SU A TAVOLA DEL CORRIERE DELLA SERA

A Tavola

La buona liason tra il patron Antonio Tomaino e il giovano cuoco Luca Gragnano sono il presupposto del successo di Glauco (via Maiocchi 29, tel. 02.20.24.19.73, chiuso domenica). Il locale di mare aperto solo alla sera, ma fino alle 24, è da poche settimane uno dei primi a Milano ad avere in carta, oltre a crostacei di ogni tipo, il leggendario «Rosso di Mazara», che non è un vitigno siculo, ma un gambero dalla dolcezza commovente, uno dei pochi surgelato a bordo a -50 gradi. Paste fresche corrette e un cestino del pane da Oscar. Costo medio, 50 euro esclusi i vini. Parcheggio custodito e gratuito.

UNO SPUNTINO IN MEZZO AI LIBRI IN VIA SAVONA. LA MIA RECENSIONE SU A TAVOLA DEL CORRIERE DELLA SERA

A tavola

Gogol & Company (via Savona 101, tel. 02.45.47.04.49) potrebbe essere solo un magnifico indirizzo per bibliofili alla ricerca di editori rari, ma i proprietari hanno arricchito una delle ultime librerie indipendenti trasformandola in un luogo di cultura e ristoro: dalle brioche doppio burro (riempite al momento), al tagliere di formaggi di capra del Boscasso, dal centrifugato di frutta, alle insalate greche. E poi, la birra artigianale, gli yogurt, i bagel e i taglieri con salumi di buona concezione e provenienza. Probabilmente piacerebbe al grande scrittore russo. Da 5 euro. Chiuso il lunedì, aperto dalle 9 alle 22.

I GRANDI CHEF SI SFIDANO AI FORNELLI

Chef internazionali, ricette di cous cous per tutti i gusti, grandi ospiti in concerto gratuito, arte e spettacoli in un angolo mozzafiato di Sicilia. Da domani a domenica 27 settembre San Vito Lo Capo ospiterà la 18/esima edizione del CousCous Fest, il Festival internazionale dell’integrazione culturale. Un compleanno che sarà festeggiato con un’edizione speciale. Non più sei giorni ma dieci e un programma ricco di sorprese sempre ispirato all’integrazione, alla pace e al confronto trai popoli. Un’edizione speciale per i 18 anni del Cous Cous Fest Il festival che da San Vito Lo Capo ogni anno lancia un messaggio di pace e integrazione, quest’ anno compie 18 anni. Organizzato dall’agenzia di comunicazione Feedback di Palermo, il Cous Cous Fest è una vetrina d’eccezione per la cittadina che, grazie alle sue politiche di sviluppo turistico e destagionalizzazione riesce ad attirare, a fine estate, migliaia di turisti e visitatori, decretando il successo di un progetto di marketing turistico che unisce sinergicamente un ente pubblico e uno privato con risultati che ne fanno una case history italiana. «Nata come una sagra dedicata al cous cous, piatto simbolo della tradizione gastronomica della nostra cittadina – spiega Matteo Rizzo, sindaco di San Vito Lo Capo – la manifestazione è cresciuta nel corso degli anni conquistando, edizionedopo edizione,nuovi primati: premi, riconoscimenti, visibilità internazionale e diventando sempre di più una case history di successo, tema di decine di tesi dilaurea e best practice dimaster, incontri e convegni. Oggi il Cous Cous Fest – aggiunge – è un festival internazionale capace di attirare a San Vito Lo Capo oltre 200 mila visitatori, oltre che uno degli eventi di punta del panorama regionale e nazionale che ha ricadute reali nel nostro comprensorio». Il campionato italiano di cous cous Bia Scelti tra oltre cinquanta candidati, sono sei gli chef che si affronteranno sabato 19 e domenica 20 settembre a San Vito Lo Capo nell’ ambito del Campionato italiano di cous cous, intitolato a Bia, azienda con sede ad Argenta (Ferrara), leader in Italia nella produzione di cous cous convenzionale e biologico certificato,main sponsor della rassegna. In gara Tindaro Ricciardo di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), che proporrà una ricetta di cous cous al basilico con vellutata di zucchine e caponatina nebroidea; Salvatore Lipari (Palermo), che presenterà una ricetta di seppioline e cous cous; ilmilanese Domenico Della Salandra che porterà una rivisitazione di cous cous alla norma; Daniele Zennaro, chef del ristorante veneziano «Vecio Fritolin», che preparerà un cous cous di barena; Stefano De Gregorio, chef lombardo, che proporrà una ricetta intitolata «Viaggio in Sicilia» e il catanese Ettore Moliteo che presenterà un piatto di cous cous dolce intitolato «Citruscous». A giudicarele ricette ci sarà una giuria tecnica, presieduta dalla food blogger Chiara Maci e composta dagli chef sanvitesi EnzoBattaglia, Giovanni Torrente e Rocco Pace, dall’amministratore unico dell’azienda Bia, Luciano Pollini e dalla food blogger Daniela Corso. Anche i visitatori della rassegna possono assaggiare e votare tutte le ricette partecipando alla giuria popolare. Il cous cous world championship, la gara internazionale, La gara gastronomica internazionale di cous cous, cuore della rassegna, è la sua anima più allegra e colorata. Brasile, Francia, Israele, Italia, Marocco, Mauritius, Palestina, Senegal, Stati Uniti e Tunisia si sfideranno a San Vito Lo Capo, da giovedì 24 a sabato 26 settembre. Due giurie, una tecnica e una popolare, eleggeranno i vincitori. Presidente della giuria tecnica è lo chef Claudio Sadler, due stelle Michelin. Fanno parte della giuria di qualità gli chef sanvitesi Enzo Battaglia e Giovanni Torrente, Stefania Berbenni, caporedattore a Panorama, l’inglese Micheal Day, la danese Susanne Rasmussen, Carla Icardi, direttrice del magazine Grande cucina, Marco Mangiarotti, del quotidiano «Il Giorno», lo chef stellato Giancarlo Morelli, il reporter gastronomico Fabrizio Nonis, la blogger fondatrice di Giallozafferano Sonia Peronaci e Roberta Schira, collaboratrice del Corriere della Sera. Anche il pubblico, come per il campionato italiano, può assaggiare e votare i piatti in gara partecipando alla giuria popolare. I conduttori A condurre gli appuntamenti Andy Luotto, la showgirl siciliana Eliana Chiavetta e Federico Quaranta, del duo Fede e Tinto di Decanter.

«BANCARELLA DELLA CUCINA», MARCHI E CHEF RUBIO TRA I DEI FINALISTI

Da New York all’Italia: storia delmio ritorno a casa di Joe Bastianich e Sara Porro,Unti e bisuntidi Chef Rubio, XXL. 50 piatti che hanno allargato la mia vita di Paolo Marchi, Storia della cucina italiana di Alberto Capatti, Mangiato bene di Roberta Schira e Il genio del gusto di Alessandro MarzoMagno sono ivincitori de lX premio selezione «Bancarella della Cucina». Il vincitore assoluto verrà proclamato a Pontremoli il 18 ottobre.

PIATTI VEGETARIANI A CHILOMETRO ZERO IN CORSO MAGENTA. LA MIA RECENSIONE SUL A TAVOLA DEL CORRIERE DELLA SERA

A Tavola

Prima colazione, pranzo e merende vegani e vegetariani. Da Verdi’s (corso Magenta angolo via Nirone 2, tel. 02.89.09.10.55), risto-shop artigianale ideato da Silvia Maltoni, la linea guida è il wellness food, basato su menu stagionali, dal riso Venere con pesto estivo pomodorini secchi e mandorle, alle tartare vegane con fiori di zucca e tofu e all’insalata con stracciatella di burrata. Tutto arriva da piccoli produttori di Lombardia. Da bere birra artigianale o vini da Oltrepò, Mantovano e Franciacorta. Oltre a succhi di frutta e verdura e alla versione italiana del mojito, il Verdito. Piatti tra i 5 e gli 8 euro.

DA BASTIANICH A CHEF RUBIO: I FINALISTI AL BANCARELLA CUCINA

ROMA – Giuseppino-Da New York all’Italia: storia del mio ritorno a casa (Utet) di Joe Bastianich e Sara Porro, Unti e bisunti (Sperling & Kupfer) di Chef Rubio, XXL 50 piatti che hanno allargato la mia vita (Mondadori) di Paolo Marchi, Storia della cucina italiana (Tommasi) di Alberto Capatti, Mangiato bene (Salani) di Roberta Schira e Il genio del gusto (Garzanti) di Alessandro Marzo Magno. Sono i libri vincitori del 10° premio selezione Bancarella della Cucina 2015. Il vincitore assoluto verrà proclamato a Pontremoli, in Piazza della Repubblica,venerdì alle 16, al termine dello spoglio pubblico delle schede pervenute al notaio. Nelle prossime settimane, i 70 librai associati voteranno, con scheda segreta il loro candidato alla vittoria finale.

MARZIO MAGNO IN FINALE AL BANCARELLA CUCINA 2015

PONTREMOLI C’è anche il veneziano Alessandro Marzo Magno, con il libro “Il genio del gusto” edito da Garzanti tra i vincitori del premio selezione “Bancarella della Cucina 2015”. Con lui, “Da New York all’Italia: storia del mio ritorno a casa” (Utet) di Joe Bastianich e Sara Porro, “Unti e bisunti” (Sperling & Kupfer) di Chef Rubio, “XXL 50 piatti che hanno allargato la mia vita” (Mondadori) di Paolo Marchi, “Storia della cucina italiana” (Guido Tommasi Editore) di Alberto Capatti, “Mangiato bene” (Salani) di Roberta Schira. Il vincitore assoluto verrà proclamato a Pontremoli il 18 ottobre, al termine dello spoglio pubblico delle schede pervenute al notaio. Saranno i settanta librai delle Associazioni Unione Librai Pontremolesi e Unione Librai delle Bancarelle e i dieci componenti del gruppo di esperti dal mondo della gastronomia a scegliere il vincitore assoluto. “Il genio del gusto” racconta la storia della cucina italiana ben lontana daltanto osannato chilometro zero, ma semmai costruita nei secoli a forza di contaminazioni. Sfata molti luoghi comuni (senza risparmiare pizza e spaghetti) e conferma la verve dello scrittore e giornalista veneziano, che sa trasformare in piacevole lettura anche gli esiti di una lunga e puntigliosa rice

FINO ALL’ULTIMO PASTICCINO. A PALAZZO DELLE STELLINE «SWEETY» SCHIERA I 25 PIU’ IMPORTANTI ARTIGIANI ITALIANI

«Il mio sogno per Milano era di farla diventare per due giorni la più grande pasticceria del mondo». Il sogno si è avverato e sabato e domenica il Palazzo delle Stelline farà da scenografia alla prima edizione di «Sweety». È soddisfatta Carla Icardi – architetto di formazione e direttrice di «Grande Cucina» – alla vigilia della rassegna che metterà insieme i 25 più importanti pasticceri italiani. Mentre la tv ci ha abituato alle gare, alle torte scenografiche spesso immangiabili, al cake design più ordinario, in Italia un gruppo di pasticceri artigianali si sta rafforzando, e unendosi ha dato vita a una nuova generazione di professionisti.«Le lezioni di pasticceria – continua Icardi – sono spesso dedicate agli addetti di settore o ad agguerritissime sweet blogger. Noi ci rivolgiamo al pubblico più ampio, alle famiglie e ai tanti appassionati, curiosi di vedere dal vivo come sono preparati i loro dessert preferiti». Ed ecco il milanese Davide Comaschi della pasticceria Martesana, ultimo campione mondiale dei cioccolatieri, preparare in diretta la pralina che lo ha reso famoso; l’autorevole maestro bresciano Iginio Massari, invece, mostrerà vari modi per preparare una Saint-Honoré tradizionale e le sue varianti. C’è anche Denis Buosi, creatore di delizie design e mago del microonde; inoltre «il cuoco nero» Maurizio Santin, Attilio Servi da Roma, Luca Montersino, Salvatore de Riso dalla Costiera Amalfitana alle prese con la sua celebre «delizia al limone» e tanti altri. I dessert più famosi si potranno assaggiare alla fine della lezione e le specialità proposte negli stand sono in vendita. Sweety of Milano è anche on air, con la radio ufficiale RTL 102.5, che tutti i giorni trasmetterà alle 11.50 mini interviste con i protagonisti. Chi non è interessato a frequentare lezioni, ma è semplicemente goloso, a Sweety può acquistare i dessert dei propri beniamini visti in tv con uno sconto del 30%. Per la Lombardia, oltre a Davide Comaschi e Denis Buosi, si esibisce Alessandro Servida con i suoi rigogliosi «eclairs». Appuntamento sabato (dalle 10 alle 18) e domenica (dalle 10 alle 17) in corso Magenta 61. L’ingresso costa 6 euro, biglietti su www.sweetyofmilano.com; masterclass fino a esaurimento posti.

A BRUGHERIO VERA CUCINA EMILIANA E CONTO MIRACOLOSO. LA MIA RECENSIONE SU A TAVOLA DEL CORRIERE DELLA SERA

A Tavola

Il caso Tilde e Raul (Brugherio, viale Lombardia 295, tel. 039.88.3169) metterebbe in crisi ogni critico: svelare ai lettori una grande scoperta o tenere segreto il prezioso indirizzo? Vince il senso del dovere. Autentica cucina di stampo emiliano, con tanto di sfoglia tirata a mano dalla Tilde. Ne escono tagliatelle, lasagne, cannelloni, gnocco fritto. Non sono da meno per bontà salumi superbi, costine di maiale, spalla cotta, le crostate di frutta. Nulla di scritto, il figlio Raul vi spiegherà tutto a voce: è sempre lì, la trattoria non chiude mai. Ultimo miracolo il conto: raramente supera 20 euro.

BANCARELLA DELLA CUCINA: I FINALISTI

COMPIE 10 ANNI il «Bancarella della Cucina», dedicato alla letteratura enogastronomica. Dietro i fornelli ci vogliono gusto e cultura per esaltare il sapore dei piatti e allora il libro diventa il mediatore ideale per fare da guida tra pentole e padelle. I volumi finalisti selezionati dal collegio degli elettori per questa edizione sono «Giuseppino» di Joe Bastianich e Sara Porro (Utet), «Unti e bisunti» di Chef Rubio (Sperling & Kupfer),«XXL. 50 piatti che hanno allargato la mia vita» di Paolo Marchi (Mondadori), «Storia della cucina italiana» di Alberto Capatti (Guido Tommasi), «Mangiato bene» di Roberta Schira (Salani), «Il genio del gusto» di Alessandro Marzo Magno (Garzanti). Saranno 70 librai delle associazioni Unione Librai Pontremolesi e Unione Librai delle Bancarelle assieme a 10 esperti di gastronomia a decretare il vincitore domenica 18 ottobre alla 16 in Piazza della Repubblica. La cultura della tavola fa scuola col Bancarella della Cucina: libri e gastronomia diventano una coppia vincente per assaporare pienamente sempre nuove emozioni in cui gola e racconto trovano una piacevole sintesi. Tra i finalisti c’è anche uno dei big di MasterChef, Jo Bastianich, che narra il suo percorso di restaurant man di grande successo. Affascinante anche il viaggio nell’Italia dello street food, nel cibo delle tradizioni italiane dello chef Rubio, alias Gabriele Rubini, nelle pagine racconta le esperienze della sua fortunata trasmissione televisiva. Cè anche la storia della cucina tricolore di Alberto Capatti: il rapporto tra gli italiani e il cibo dai maccheroni di Sordi ai giorni nostri, seguito da un libro che elenca le 7 regole per mangiar bene di Roberta Schira, abituata alle finali di questo premio. Emozionante anche il racconto delle esperienze, tra cibo e convivialità di Paolo Marchi, un protagonista delle storie di gola: in primo piano le 50 ricette che hanno contribuito ad allargare il giro vita dell’autore. Infine il giornalista Alessandro Marzo Magno nel suo «Il genio del gusto« ripercorre le storie di innovazione e coraggio in cucina. Dal carpaccio creato da Giuseppe Cipriani, fondatore dell’Harry’s Bar a Venezia, alla Nutella inventata dalla Ferrero nel 1964. Il presidente della Fondazione Città del Libro Gianni Tarantola sottolinea la qualità e la quantità delle opere pervenute: «E’ segno che il premio sta interessando sempre più gli editori che pubblicano opere dedicate alla cultura gastronomica, un importante veicolo per una sempre più corretta interpretazione della civiltà della tavola».