Dalle pagine del Corriere della Sera, una piccola anticipazione sul ‘bacaro’ di Giacomo Bulleri

“Da più di mezzo secolo il mio unico obiettivo è cercare il meglio, portarlo in cucina e offrirlo ai miei clienti nel rispetto della cucina tradizionale italiana. E questo varrà anche per La Tabaccheria”. Parola del novantenne (ma gli occhi guizzano sempre vivaci alla vista di una bella signora) Giacomo Bulleri, nato a Collodi, il paese di Pinocchio. Uno dei protagonisti della ristorazione del dopoguerra per aver portato la “scuola toscana” a Milano. Il piccolo impero Bulleri conta oggi, oltre alla pasticceria e ai due ristoranti in via Sottocorno, un terzo locale sopra il Museo del Novecento, con vista guglie e Madonnina.

Prima di fronte a Giacomo Bistrot c’era una vera tabaccheria, nobilitata da profumi e bigiotteria di nicchia. Ora dopo il restyling, rimangono sigarette e sigari, ma dal 24 febbraio diventa un luogo da veri gourmet. Una scelta di prodotti da aziende di pregio (soprattutto dal Sud), sconosciute ai più, felici di essere ri-etichettati con il brand “Giacomo”, mantenendo la loro identità.

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Corriere della Sera 21 febbraio 2015