Carne piemontese e bollito al carrello da Motta a Bellinzago. la mia recensione sul corriere

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Quasi si teme a pronunciare il nome del nuovo cuoco del Ristorante Motta a Bellinzago (Strada Padana Superiore 90, tel. 0295784123) e non si dice «con Daniele Colombu in cucina sarà la volta buona». La carne piemontese del premiato patron Sergio Motta non ha bisogno di elogi e il ristorante rimane uno dei migliori per carnivori nel Nord Italia. Fatevi preparare diversi tagli da Motta in persona, per testare aromi e consistenze una volta cotti sul camino all’ingresso. Lunedì bollito di gran classe, al carrello. Dalla cucina anche un buon risotto, ravioli e frattaglie. 50 euro circa. Cantina tutta da esplorare.

Le mille vite della lasagna a Porta Romana. La mia recensione sul corriere.

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«Scusa, mamma, qui fanno le lasagne meglio di te». Questa l’idea di Sorry Mama (corso di Porta Romana 79, tel. 02.87.39.66,39) nuovissimo locale, con tre tavolini dedicato alle lasagne (anche da asporto). Con un ventaglio di tentazioni: la classica Emilia (ragù e besciamella), Adriana (farina di Kamut, carciofi, ricotta e capperi), Livia (sfoglia al nero di seppia, latte di cocco, gamberi al curry), Elsa (vegana, con ratatouille di verdure). Lasagne che diventeranno perfette diminuendo di qualche millimetro lo spessore delle sfoglie. Format interessante: è previsto lo sbarco a Londra. Prezzi da 5 euro.

Un angolo di Tirolo ai margini di Chinatown. la mia recensione sul corriere

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Un angolo di Alto Adige ai limiti di Chinatown. Il locale (un altro del format è in viale Tunisia) è Rifugio Delicatessen (via Lomazzo 67, tel. 02.34.93.49.05): con rigorosa coerenza offre maiale affumicato con patate crauti e senape, costolette di capriolo al ribes, trittico di würstel, tutto in ambiente coordinato senza finta aria folcloristica. I piatti sono indovinati. Peccato che un cartello esterno indichi orari di chiusura cucina che poi vengono smentiti, con estrema maleducazione, all’interno: neppure in un maso sperduto del Sud Tirolo si accoglie così chi bussa alla porta.

Grigliate, trippa e ribollita: i classici della Toscana. La mia recensione sul corriere

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Fa sempre piacere vedere che un’insegna toscana, una tra le mille che affollavano la città fino a qualche decennio fa, continua a ritagliarsi spazio tra pizzerie, kebabberie e cinesi. È il caso di Sunshine (t. 02.84.57.11.25), che da trent’anni apre in via Salieri 1 (angolo piazza Gobetti), a Lambrate. In tavola grigliate di carne, robespierre con verdure o classici cannellini, ribollita, trippa, dolci homemade (tiramisù e cantuccini). Niente di trascendentale, ma la ruvidezza del carattere toscano qui è declinata in massima cortesia e attenzione al commensale. Costo medio, 25/30 euro.

Una steak house all’americana con deejay set. La mia recensione sul corriere

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Chi ricorda il Bolognese in piazza della Repubblica? Da maggio al numero 13 al primo piano del Me Milan Hotel c’è STK (tel. 02.84.22.01.10), primo clone italiano di un format americano: la steak house chic con ingredienti ottimi, con dj set e cocktail in abbinamento ai piatti. Il concept funziona per i milanesi e per le celebrità che alloggiano in hotel e cenano qui (per esempio, Skin). Novità il secret menu: tre portate a scelta ideate dallo chef Adriano Venturini, che governa anche la cucina del Radio, il locale in terrazza. 35 euro senza vini. Succulento il taglio bovino NYStrip da 250 grammi. Dalle 18 in poi.

Vini trentini per la cucina chic dell’Acanto. la mia recensione sul corriere

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Ricominciano il 20 le serate a tema nel ristorante Acanto, all’interno del Principe di Savoia (p.za Repubblica, tel. 02.62302026). Protagonista, con la cucina, la storica cantina trentina della famiglia Lunelli: Ferrari, vini presentati da Alessandra Veronesi, restaurant manager e wine director, e da Mara Vicelli, head sommelier. Tartare di ricciola con guacamole, mela verde e soia e tortello all’olio ligure con gamberi rossi: due piatti della sontuosa sequenza pensata dallo chef Fabrizio Cadei. Nei primi calici 2009 Perlè, Ferrari Trento doc, a seguire con rombo e dessert, altri abbinamenti. 120 euro.

La cotoletta doc nella trattoria di Matteo Scibilia. la mia recensione sul corriere

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Il 17 sarà la giornata mondiale della costoletta alla milanese, occasione ghiotta per provarla in versione doc all’Osteria della Buona Condotta di Ornago (via Cavenago 2, tel.039.69.19.056). Matteo Scibilia con la moglie conduce la blasonata trattoria da qualche decennio. La vera costoletta è ricavata dalla lombata del vitello (non maiale) e si presenta con l’osso, alta un paio di centimetri, rosa l’interno, cotta nel burro chiarificato e salata solo alla fine. La versione di Scibilia prevede panatura a base di grissini. Da provare il risotto giallo con panettone tostato, i ravioli e il coniglio al caffè. 45 euro.

Carne della Galizia e altri tagli pregiati alla Griglia di Varrone. La mia recensione sul corriere

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Entrana, fassona, wagju, pluma di pata negra: a La Griglia di Varrone (via Tocqueville 7, tel. 02.36798388) ogni taglio di carne pregiata ha ospitalità nella carta creata dal patron Massimo Minutelli, il re dei gourmet carnivori a Milano (possiede un locale anche a Lucca). Da poco un’altra razza incomparabile è inserita nel menu: la carne della Galizia. Dice Minutelli: «Gusto unico, frollatura 60 giorni, tenerezza, carne rosso tenue e grasso color paglierino, perché i capi sono alimentati con mais». Se carne dev’essere, che sia la migliore, come qui. Costo 50 euro, vini inclusi.

Cucina pugliese doc e anche buone pizze Da Franco in via Farini. la mia recensione sul corriere

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Gli amanti della cucina pugliese qui non resteranno delusi. La trattoria Da Franco (via Farini 3, tel. 02.7553397) da anni è fedele all’impostazione che prevede orecchiette alle cime di rapa, pasta e fagioli, parmigiana di melanzane, cozze, polpi e altre meraviglie del sud. Con la pizza, buona, ma che non è la prima ragione per sedersi in uno dei pochi e sempre affollati tavoli. Accoglienza sollecita e gentile, tipica delle conduzioni familiari che funzionano. Vino a consumo e qualche bottiglia discreta. Costo medio, sui 30 euro. Da Franco è aperta oggi, domani, il 30 e poi dal 2 gennaio

Bottiglieria Spartaco Tra etichette ricercate e fusione di culture. la mia recensione sul corriere

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Cosa fa una brava sommelier giapponese e trilingue dopo aver lavorato con Ducasse e Robuchon? Apre una mini Bottiglieria in via Spartaco 11 (tel. 02 84568911). Norie Harada conta su pochissimi tavoli, ma un ottimo palato ed etichette per intenditori. Alle pareti, champagne di nicchia, venti tipi di sakè e rari whisky dal Giappone. Buon gusto anche nel predisporre semplici piatti frutto di una fusione di culture: millefoglie di tofu, prosciutto di Cormons, pane burro e acciughe, formaggi italiani e francesi. Insomma, 22 metri quadri di garbo e gourmanderie.